Iniziativa Sindacale del 28 maggio 2010

Iniziativa Sindacale del 28 maggio 2010

Del difficile momento che sta attraversando il Paese, con una crisi aggravata nel Salento e in Puglia, si è parlato ieri mattina a Lecce nel corso dell’iniziativa sindacale organizzata dalla Cisl con la partecipazione del segretario generale Piero Stefanizzi, del segretario regionale Domenico Liantonio   e del segretario nazionale Giorgio Santini.
La relazione di Antonio Nicolì, segretario generale aggiunto alla Cisl di Lecce, ha focalizzato le maggiori criticità e quello che è doveroso fare per cercare soluzioni per l’immediato e per il futuro. “Dalla crisi – ha sottolineato Nicolì – si esce con l’obiettivo di un Paese solidale. Considerando il Sud  come una soluzione e non come un problema. Il sindacato ha elaborato una linea di sviluppo e rivendichiamo l’estensione degli ammortizzatori sociali che necessitano di una riforma”.
“Per quanto riguarda il Salento e la Puglia – ha aggiunto Nicolì – è necessario pensare a un progetto strategico per il territorio ed a politiche di sviluppo che vadano di pari passo con le politiche sociali. Pensiamo ai distretti di filiera che facciano emergere le peculiarità e le potenzialità dei settori, ben 14, che possono e devono caratterizzare l’economia e quindi l’occupazione e il lavoro nell’ambito della provincia di Lecce. Dove esistono le premesse per il rilancio e lo sviluppo: dal manifatturiero, all’agricoltura modernizzata, all’energia, al turismo”.
Dopo un ampio dibattito, concludendo i lavori, Giorgio Santini della segretaria nazionale Cisl, in merito alla crisi ed alle soluzioni per affrontarla, ha affermato che “bisogna avere la capacità di cogliere gli aspetti che ci sono con la massima attenzione e lucidità”. Scongiurando il pericolo che vi sia una ripresa senza occupazione. Insistiamo su un ‘piano delle responsabilità’ perché ognuno svolga il proprio compito”. Per quanto riguarda la manovra economica varata dal Governo “è necessario che contenga elementi di rigore ed equità e che venga difesa per gli elementi buoni e migliorata dove sarà necessario, senza penalizzare sanità e previdenza”.

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