MANIFESTAZIONE DI ROMA PER SABATO 22 GIUGNO 2013 ORGANIZZATA DA CGIL CISL UIL

MANIFESTAZIONE DI ROMA PER SABATO 22 GIUGNO 2013 ORGANIZZATA DA CGIL CISL UIL

Anche da Lecce partirà un gran numero di lavoratori e pensionati per partecipare alla manifestazione nazionale unitaria di CGIL, CISL, UIL che si svolgerà sabato 22 giugno a Roma.
L’appuntamento per i partecipanti di Lecce è previsto per le ore 23 di questa sera presso il Foro Boario di Lecce, dove ci saranno numerosi pullman ad attenderli. Un altro punto si ritrovo sarà a  Casarano.
La  manifestazione unitaria è stata organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil a conclusione della mobilitazione e delle tante iniziative territoriali e regionali confederali e di categoria che si sono svolte a partire dall’11 maggio scorso, nella quali sono stati sottolineati importanti temi della massima urgenza: primo fra tutti il lavoro.

“Come sindacati – afferma Pietro Stefanizzi, segretario generale della CISL Lecce – riteniamo urgente che il tema del lavoro, in tutte le sue componenti, torni al centro delle scelte politiche ed economiche e indichiamo i provvedimenti immediati ed indispensabili per aprire una nuova fase.
In particolare serve: il rifinanziamento della CIG in deroga; il completamento dell’effettiva salvaguardia degli “esodati” ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle imprese che faranno assunzioni nel prossimo biennio, destinando automaticamente a tale scopo le risorse derivanti da un’efficace lotta all’evasione fiscale, reato di cui va sancita la natura penale".
Inoltre è necessario rilanciare politiche anticicliche prevedendo ad esempio la possibilità per i Comuni che hanno risorse, di fare investimenti e di avviare i cantieri già deliberati, fuori dal patto di stabilità. In questa direzione il provvedimento per il pagamento dei crediti alle imprese è un primo segnale positivo. Ammodernare e semplificare la Pubblica Amministrazione non attraverso tagli lineari, ma con la riorganizzazione e l’efficacia del suo funzionamento, con il contenimento della legislazione concorrente eliminando tutte le formalità inutili che rallentano le decisioni. È fondamentale, per sostenere la crescita, investire nella scuola pubblica, nell’università, nella ricerca pubblica e privata nell’innovazione.

Secondo i sindacati è  necessario ridurre i costi della politica, è la condizione per buone istituzioni e buona politica. Si tratta, da un lato, di riordinare e semplificare l’assetto istituzionale ed amministrativo del Paese, seguendo quanto già fatto dagli altri partner europei e, dall’altro, di tagliare con decisione gli sprechi e i privilegi che non sono compatibili con l’efficienza e la buona amministrazione.
Urgente anche definire una politica industriale che rilanci le produzioni, valorizzando le imprese che investono in innovazione e ricerca e che salvaguardano l’occupazione e le competenze.
Inoltre vanno definiti: uno strumento di contrasto alla povertà e il finanziamento della non autosufficienza; la proroga per i contratti precari della Pubblica Amministrazione e della Scuola in scadenza; la riforma dell’IMU, esonerando solo i possessori di un’unica abitazione, con un tetto riferito al reddito.

CGIL CISL UIL di Lecce, con la ripresa forte della mobilitazione unitaria, rilanciano la
necessità che si realizzi sul territorio un grande
                             PATTO SOCIALE PER LA CRESCITA ED IL LAVORO,
per attivare tutte le iniziative e le misure in grado di far ripartire l’economia e l’occupazione nel nostro territorio, indirizzando in tal senso una ferma condivisione di priorità nella nuova programmazione dei Fondi Europei 2014-2020.
Occorre rilanciare l’apparato produttivo locale, condividendo una progettualità di rafforzamento del sistema delle imprese dei settori manifatturiero, agroalimentare e terziario capaci di innovazione e crescita occupazionale, anche attivando i “contratti di rete”. Occorre avviare a livello locale e regionale un’azione sistemica pubblico-privato tendente ad attuare un concreto progetto di reimpiego e di riqualificazione dei lavoratori in mobilità nei settori che possono costituire nuovo bacino occupazionale (servizi alla persona, tutela ambientale e del territorio, ciclo dei rifiuti, ecc.), scongiurando così anche la perdita del sostegno al reddito.
Occorre nel territorio censire e cantierizzare tutte le opere infrastrutturali già finanziate, velocizzare gli investimenti pubblici e favorire quelli privati, semplificare gli iter autorizzativi e snellire quelli burocratici. Occorre riqualificare la rete dei servizi sociali e sanitari incidendo in modo strutturale sulla loro piena integrazione per rispondere ai reali bisogni dei cittadini, per contrastare vecchie e nuove povertà, per sostenere le famiglie, qualificare ed estendere i servizi per l’infanzia e la non autosufficienza, riconoscendo ad esse, all’interno di ogni ambito territoriale, priorità nell’utilizzo delle risorse rivenienti dal nuovo piano sociale regionale e dal piano di azione e coesione.

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