Consiglio Generale tematico della Cisl Lecce sul tema: “L’anno che verrà. Lavoro e Territorio – Progettare e Governare il Cambiamento”.

Consiglio Generale tematico della Cisl Lecce sul tema: “L’anno che verrà. Lavoro e Territorio – Progettare e Governare il Cambiamento”.

Si svolgerà lunedì 18 dicembre, a partire dalle ore 9.30, presso l’Auditorium dell’IISS ‘Salvatore Trinchese’ di Martano, il Consiglio Generale tematico della Cisl Lecce sul tema “L’anno che verrà. Lavoro e Territorio – Progettare e Governare il Cambiamento”.
Dopo i saluti di Alieta Sciolti, Dirigente Scolastica dell’IISS ‘Salvatore Trinchese’ di Martano, seguiranno gli interventi di Ada Chirizzi, Segretario Generale Cisl Lecce, Fabio Tarantino, Sindaco di Martano, Antonio Castellucci, Segretario Generale Cisl Puglia.
«Lo scorso anno lo abbiamo voluto riservare ad un approfondimento sulle povertà, assieme a Caritas Lecce e con l’ausilio del filosofo Franco Riva – afferma Ada Chirizzi, Segretario Generale Cisl Lecce –. Con loro ci siamo misurati sulla multidimensionalità di questo fenomeno, diffuso e pervasivo,che interroga sempre più anche il mondo del lavoro.
Oggi proviamo a tracciare un quadro del nostro Salento, dell’attuale situazione e di quello che si configura all’orizzonte. Per quanto riguarda i livelli occupazionali, la provincia di Lecce nell’anno che sta per chiudersi ha fatto registrare una ripresa addirittura superiore alle medie regionale e nazionale; si pensi che nell’ultimo triennio (settembre 2020 – settembre 2023) il numero degli addetti è aumentato del 15,9% a Lecce e provincia,
vale a dire una media annua del 5,3%, ma nell’ultimo anno, a causa dell’inflazione e dell’incremento dei costi di produzione, la crescita è rallentata e si è fermata al 3,3%.
Per chi, come noi della Cisl, ogni giorno incontra tanti volti e tante storie, il dato va ulteriormente qualificato. Perché la sola crescita nel numero non è sufficiente. Basti pensare che nel settembre scorso, a fronte di un PIL allo stallo, si sono registrate delle performances di rilievo per quanto attiene l’occupazione. E allora c’è da chiedersi: che lavoro stiamo creando? Come evidenziato dal recente Rapporto Svimez, nel Mezzogiorno si continua a registrare bassa occupazione e bassa qualità del lavoro, con un’alta percentuale di part time involontario, con oltre 25 punti di scarto rispetto al centro nord .
E, passando agli aspetti demografici e sociali, come non interrogarsi sulla crescente denatalità e sul progressivo invecchiamento della popolazione,
fenomeni cui si associa l’abbandono del territorio da parte di migliaia di giovani. E dunque, come riconvertire questo preoccupante trend? A quali politiche e misure di welfare per il presente e per il futuro stiamo pensando? Stiamo camminando ‘insieme’ verso il cambiamento necessario o ci stiamo irrigidendo su posizioni precostituite? Il nostro ultimo congresso ha posto al centro il tema del “esserci per cambiare”. Ci avviamo verso il nuovo anno consapevoli che occorre anche saper “cambiare per esserci”, affinando la nostra capacità di lettura delle dinamiche sociali, demografiche, economiche per ricercare, in raccordo con i tanti soggetti del territorio, nuovi percorsi e nuove risposte.
Insieme è il termine che deve a nostro parere connotare il tempo che viene.
Tanto lavoro ci attende per progettare e governare il cambiamento!».

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