Sanità: Piano aziendale governo liste di attesa e fondi Fesr – comunicato unitario

Sanità: Piano aziendale governo liste di attesa e fondi Fesr – comunicato unitario

Cgil Cisl Uil di Lecce, unitamente alle rispettive Federazioni di categoria della Funzione Pubblica e dei Pensionati, formulano un sincero augurio di buon lavoro al neo Direttore Generale della ASL di Lecce Dott. Rodolfo Rollo.

Tale nomina garantisce non solo la tanta auspicata stabilità alla struttura, ma auspichiamo dia anche continuità al proficuo lavoro compiuto al Tavolo Permanente istituito con specifico Protocollo ed avente ad oggetto il governo delle liste d attesa, il riordino della rete ospedaliera, la strutturazione della medicina di territorio (presidi titolari di assistenza e ospedali di comunità), utilizzo fondi FESR e integrazione servizi socio – sanitari.

Con riferimento al Piano Aziendale per il Governo delle Liste d’Attesa, che presentano i noti ritardi più volte denunciate, ultimato il confronto preventivo sul Piano, occorre oggi mettere urgentemente in campo un’ efficace strategia organizzativa al fine di dare concreta attuazione ai principi condivisi, rendendoli immediatamente esigibili da tutti i nostri concittadini: continuità nella presa in carico del paziente, diversificazione dei canali di accesso tra primo accertamento e cronicità, principio di prossimità nella cura, certezza nei tempi così come definiti a livello nazionale, appropriatezza nella cura, trasparenza nella gestione delle agende.

Per realizzare tale piano occorre, come già evidenziato più volte al tavolo del confronto, avviare con immediatezza i tavoli aziendali per l’organizzazione del lavoro del personale coinvolto e avviare un piano di reclutamento che possa compensare il deficit organico generato dalle tante unità di personale collocato in pensione. Occorre inoltre operare una attenta analisi del nuovo fabbisogno di prestazioni specialistiche e strumentali, alla luce del nuovo stato demografico ed epidemiologico del territorio, rinegoziando, ove necessario, quantità e tipologia delle prestazione rese dal privato accreditato e operando possibili rimodulazioni delle prestazioni rese in intramoenia, fino al riassorbimento dei ritardi.

Occorre infine operare una riorganizzazione dell’apparato amministrativo e tecnico e procedere alla predisposizione ed approvazione di un efficace piano di comunicazione rivolto sia agli utenti che agli operatori dei servizi aziendali.

Il piano aziendale non potrà camminare da solo, ma necessiterà di una integrazione con i percorsi relativi al riordino ospedaliero, i percorsi di medicina territoriale, con particolare riferimento ai presidi territoriali di assistenza che evidenziano ancora forti ritardi, non più giustificabili, e l’attuazione dei progetti finanziati con fondi europei, destinati all’acquisto di nuove strumentazioni, alla realizzazione di nuove infrastrutture ed alla messa in sicurezza di alcuni presidi già operativi.

Nel merito abbiamo richiesto ed ottenuto nei giorni scorsi apposito incontro con i referenti aziendali di area e i responsabili di progetto al fine di analizzare le ragioni dei ritardi più volte denunciati. Nel prendere atto dell’affidamento della progettazione a delle società esterne, così come da delibera 902 del 10 luglio scorso, continueremo a vigilare e a sollecitare affinché si dia immediato corso alla fase di verifica di sostenibilità e di avvio delle progettazioni esecutive, rimaste per troppo tempo allo stallo.

Solo infatti la tempestività negli interventi e una qualità degli stessi potrà  garantire il pieno e qualificato utilizzo di tali risorse che, mai come in questo momento storico, risultano strategiche per la qualificazione ed il rilancio del nostro sistema sanitario pubblico.

Occorre infine dare continuità alla condivisione dei flussi informativi e della mappature delle priorità aziendali che deve sempre più rispondere ai reali bisogni di salute del territorio.

La ripresa del confronto, già programmata per i primi di settembre, deve rappresentare un ulteriore passo in avanti rispetto al lavoro fin qui svolto congiuntamente.

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